mercoledì 2 novembre 2011

Gli sciacalli speculano sul Bisicchia e sulle vite dei nostri bambini

Già alcuni mesi fa siamo stati i primi a denunciare l’imbroglio che si celava dietro la chiusura della scuola media Pietro Carrera… Il genio civile, unico organismo legalmente competente a cui è stata chiesta l’opinione, ha dato parere favorevole all’apertura della struttura, dicendo inequivocabilmente che essa risultava sicura. Inoltre, controlli avvenuti in passato ad opera dell’assessorato regionale alla pubblica istruzione (dopo il crollo del tetto della scuola elementare di San Giuliano di Puglia che provocò la morte di 27 bambini ed una maestra) non hanno riscontrato nulla di anomalo nella scuola. Infine, il battesimo del fuoco del terremoto di Santa Lucia ha dimostrato che il plesso sito in contrada Porta della Terra può resistere a sismi in grado di danneggiare persino tutte le strutture limitrofe.
Perché chiuderla allora? Può bastare la relazione di un ingegnere privato (dello stesso studio dell’allora assessore Barresi) a determinare la chiusura di una struttura pubblica?
Sperando che queste considerazioni siano sempre più motivo di riflessione per i cittadini, e per gli organi competenti, vorrei invece denunciare qualcosa che, se possibile, è ancora più grave di questo fatto antecedente…
A Militello, paese mi rendo conto sempre di più influenzato da una ben “architettata” mafia, si stanno per completare dei lavori presso il Bisicchia che definire criminali è poco. L’intento è quello di adibire la struttura a plesso scolastico… Per prima cosa, le aule degli studenti sono di parecchi metri quadrati più piccole di quanto la legge prevede (Decreto Ministeriale del 18 dicembre 1975). Per fare un esempio una normale classe di venti alunni dovrebbe avere 36 metri quadrati di spazio (1,80 m2 per studente). Le 7 stanze attuali sono ognuna rispettivamente di circa: 20 m2, 24,40 m2, 20,80 m2, 25 m2, 30,55 m2, 29,05 m2, 26 m2. Questo arrecherà gravissimi disagi per lo sviluppo evolutivo, comportamentale e culturale dei nostri bambini. Come se cio’ non bastasse, la cosa veramente grave è l’abbattimento di mura portanti che potrebbe provocare (questo si…) il cedimento strutturale dell’edificio, causando una vera e propria strage di giovani vite innocenti! Mi riferisco ai 4 grandi vani realizzati attraverso l’unificazione, per ognuno di essi, di 2 vani più piccoli, abbattendo sempre per ognuno di essi circa 4 metri di muri portanti, e lasciandone solo una parte residuale di circa 40 cm per lato. Questo in violazione delle leggi 1086 del 1971 e 64 del 1974, che dicono che un abbattimento per essere regolare deve lasciare in piedi da un lato all’altro della porta la stessa lunghezza della porta stessa (per esempio se l’abbattimento è di 2 metri, si deve lasciare un metro a sinistra e uno a destra della medesima porta). Infine, come ciliegina sulla torta, il tetto ricostruito della struttura è abusivo, perché privo di autorizzazione del genio civile. Il comune, controllore dei normali cittadini per le opere abusive, ne compie una di propria!
Ma quanto sono costati questi lavori? Circa 200.000 €! E qui mi comincia a frullare in testa il motivo di tali operazioni…
Giochiamo quindi ad una versione locale del monopoli: militellopoli! Il comune sito presso l’ex convento Benedettino viene spostato nell’ex museo Laganà Campisi, al costo per il riadattamento ad uffici comunali di 20.000 € circa, più 35.000 € circa per il rifacimento della rete comunale (attraverso una ditta non autorizzata ad eseguire tali lavori, secondo la legge 101). D’altra parte i lavori nell’ex comune sono fermi per la colpevole mancanza da parte dell’amministrazione di una gara d’appalto, ed in conseguenza quando riprenderanno, considerando l’aumento dell’iva e dei costi, saranno molto più onerosi di prima. La scuola media Pietro Carrera dalla sua naturale ubicazione in contrada Porta della Terra, viene spostata presso il Bisicchia (struttura ideale invece per gli uffici), al costo lo abbiamo detto di 200.000 € circa. Altri uffici vengono spostati “nell’inagibile” ex scuola media presso l’atrio del castello (inagibile a detta dei suddetti ingegnere ed ex assessore, ma solo per gli studenti, non per gli impiegati) al costo del riadattamento della scuola ad uffici di 70.000 € circa. Altri uffici ancora vengono spostati presso il cosiddetto “palazzo di vetro”, dietro la scuola elementare di viale Regina Margherita, al costo di 50.000 € circa, e presso l’ex guardia medica al costo di 30.000 € circa.
Dico, ma a chi volete prendere per il sedere???
A questo punto, noi dell’associazione “LE TERMoPILI” e di “Giovane Italia” lanceremo una raccolta di firme casa per casa, per riportare la scuola media alla Porta Terra, contro le speculazioni degli sciacalli, contro l’abusivismo di stato, per la sicurezza dei nostri figli!
Quello che chiedo a questo punto, e lo chiedo a tutti quanti, è di aiutarmi in questa battaglia. Chiedo l’intervento del genio civile, del prefetto, del maresciallo dei carabinieri, degli assessorati provinciali e regionali, dei nostri giornalisti locali, della società civile, e dei partiti (compresa la parte sana del PD, che io so disgustata dal comportamento incivile e arraffista dei suoi: anche voi avete figli, nipoti, cugini e parenti che vanno in quella scuola!). Io non voglio un giorno piangere la morte dei nostri bambini in seguito ad un crollo strutturale del Bisicchia, dicendo magari a posteriori che qualcuno aveva denunciato il pericolo! Non mi interessa avere una cassandrina ragione sul futuro, voglio guardare con serenità l’avvenire di Militello, l’avvenire dei nostri figli!

Giuseppe Matteo Amenta

sabato 9 luglio 2011

Onore delle armi…

Caro Antonio, oggi non ci sei più. E non potrò mai più attaccarti, con velata o meno ironia, perché probabilmente avevamo due visioni diverse del mondo, o forse solo dello sviluppo del nostro paese. Molte sono le cose che non ho condiviso della tua esperienza amministrativa, ma non sono cieco da non riconoscere che alcune cose le hai sapute fare bene.
Prima di tutto hai mantenuto la tua Umanità, non ammantandoti di quella arroganza tipica che spesso contagia chi conquista il potere. E se anche fosse vero che un sindaco non si misura dalla capacità di salutare la gente, o stargli vicino, un uomo si.
Hai saputo sicuramente mantenere un’identità netta di sinistra, in un’epoca in cui è sempre più difficile non essere contagiati dalla malattia della moderazione centrista.
Hai rinunciato al tuo orgoglio, in occasioni allegre come quelle delle sagre organizzate con Nello Musumeci, quando per il bene del paese ti sei “alleato con il diavolo”, e ti sei fatto cantare da lui una volta, in un noto locale di Militello, davanti ad una folla divertita, la famosa canzone di Jimmy Fontana: “tu sarai sempre regina ed io il tuo re”.
Hai chiesto agli impiegati comunali tutti, un maggior impegno, ed anche se non so quali risultati hai ottenuto, almeno ci hai provato.
Ricordo bene il momento più bello della tua vita, o almeno di quella politica… Quindici giorni dopo quello più brutto della mia (sempre politica), uscito sconfitto dalla competizione comunale con soli 22 voti, a vent’anni, tradito dal mio stesso sangue. Quando la notte di un 7 giugno (data del mio compleanno) di diversi anni fa, ricevesti la notizia della tua 2° rielezione, in un ballottaggio impossibile da vincere, in cui nemmeno tu credevi. Te lo lessi negli occhi, l’acme, l’apogeo, la massima gioia, che toglie il respiro, ed anche se nessuno forse lo ricorda, ti avvicinasti a me e mi abbracciasti chiamandomi per nome, per condividere la tua felicità.
Ed alla fine, anche parlando con i tuoi amici, per quanto tragico possa essere, hai avuto il funerale che forse avresti desiderato. Probabilmente tra vent’anni, quando non saresti più stato sindaco di Militello, non ci sarebbe stata tutta quella gente. Ricordo la triste e solitaria dipartita dell’ex sindaco Cottone… E non ci sarebbe stata nemmeno l’idea romantica del sindaco ciclista, volato via per la sua passione.
Cosa dirti di più? La mia tomba è di fronte alla tua, spero per me il più tardi possibile, continueremo a litigare nell’aldilà.

Giuseppe Matteo Amenta

…e festival degli sciacalli

Uno dei pochi momenti nella mia vita in cui ho pensato seriamente di lasciare la politica è stato questo… Di fronte alla commozione di un’intera cittadinanza, non mi sarei mai aspettato di vedere l’indecente spettacolo a cui ho assistito, da tutte le parti. Chissà quando si voterà, chissà quando arriverà il commissario, e già siamo in piena campagna elettorale.
Stendiamo un velo pietoso sui comizi fatti durante il funerale, che non voglio nemmeno commentare… (l’unica persona sincera mi è sembrata l’ex sindaco di Militello Paolino Eremita).
Voci di svariate riunioni del PD, alla presenza del solito deputato locale, si sono intercosse, mentre l’MPA ha riunito i suoi al cospetto del “buon” Raffaele già il giorno stesso del funerale. A destra, come al solito tristemente accade, è ripartito il toto sindaco, che vede come aspiranti alla carica di futuro primo cittadino di Militello, più candidati di quanti ce ne siano per il consiglio comunale. Viceversa, i nomi che girano a sinistra, almeno per adesso, sono solo 4 (si fa per dire): Nicoletta Messina, Giuseppe Cusumano (probabile), Mario Gambera (sicuramente il migliore), e sorpresa delle sorprese Nicola Carrera.
Si percepisce anche una certa manovra di “avvicinamento” (già sperimentata a livello regionale) dell’MPA al PD. Saranno contenti gli elettori del Partito Democratico…
Di rinnovamento della classe politica infine, nessuno ne parla. Cosa si può aggiungere ancora? Chi può, cambi paese…

Giuseppe Matteo Amenta

sabato 18 giugno 2011

domenica 10 aprile 2011

Il bello, il brutto, il cretino


Vi ricordate il famoso film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia? Quello che faceva la parodia al ben più celebre lungometraggio di Sergio Leone… Beh, la situazione contemporanea di Militello mi ricorda molto da vicino quella pellicola, purtroppo.
Nell’antico paese barocco del West (West di Catania), dove i fuorilegge possono compiere indisturbati tutti i loro sporchi affari, coperti da una politica che, tanto per usare un eufemismo, è un po’ distratta (vedasi gli accadimenti sull’ex carcere mandamentale solo per fare qualche esempio), ci sono 3 personaggi che cercano disperatamente e con ogni mezzo di mettere le mani sul “tesoro”. Questi ricoprono cariche politiche di prestigio, e se non fossero drammaticamente reali sarebbero persino divertenti…
Il primo di loro veste sempre molto elegante, e possiede anche un certo “stile”. Discende da una nobile famiglia locale (intrecciata un tempo con una ben più nota e potente famiglia, della quale faceva parte pure un ex presidente della regione mafioso), ed è per questo designato a ruoli di primo piano nella futura politica militellese (si dice che debba succedere all’attuale sindaco alle prossime elezioni). Ha affari nella spazzatura (di Talleyrand si diceva: «Una merda in calze di seta»), e sa ben differenziare i suoi stipendi (uno per il suo lavoro, uno per la carica ricoperta, ed uno per i suoi suddetti affari).
Il secondo è meno elegante del primo, e dei 3 sicuramente il più antipatico (anche se umanamente il migliore). La sua bruttezza non riguarda propriamente l’aspetto fisico, quanto piuttosto il modo di fare politica, farcito di noiose parole pseudo radical chic, e slogan di vario genere, ricoperti però da una sostanziale e sostanziosa (per lui) realpolitik. È responsabile della chiusura dello sportello unico per le imprese (chissà perché), e di un vecchio discutibile contratto con una ditta di metanizzazione in odore di mafia. Si appresta inoltre a portare a termine una spartizione dei lotti della zona artigianale non proprio trasparente (mi posso anche sbagliare, ma invito i cittadini ad informarsi su quali saranno le ditte che prenderanno possesso dei terreni). In più ha scambiato il comune per un’agenzia di viaggi, date le sue numerose trasferte
Il terzo infine è il più rozzo, e si comporta in maniera più istintiva, con gli illogici pensieri tipici di una bestia ferita. In passato è diventato famoso per essere stato “penetrato” da un vescovo, e alla provincia lo conoscono tutti come “u porta scacciati” (per via di una sua servile abitudine, seguita quando si allontana da risate e pettegolezzi vari). Ultimamente ha dato spettacolo su alcune televisioni per i ben noti fatti di Mineo (alla faccia della tolleranza e della solidarietà, e meno male che gli xenofobi sono quelli di destra!). Ma la sua cretinaggine deve ancora dare il meglio di se, quando alle prossime elezioni comunali non sarà nemmeno ricandidato…
Ora la domanda è: chi si fregherà il tesoro? Se vi ricordate il film, alla fine sarà la prostituta, pardon, essendo gli attori siciliani, la burtana

Giuseppe Matteo Amenta