domenica 22 marzo 2009

Scordia-Militello. Ucciso nei ricordi il poeta Salvo Basso

Mi rattrista scrivere questo articolo, non avrei voluto farlo. Purtroppo però a Militello, in val dei talebani, è successo qualcosa d’una gravità inaudita. Il museo civico “Sebastiano Guzzone” è stato quasi interamente smantellato, per far posto a degli uffici comunali. Il Vallo ed Azione Giovani hanno tentato in tutti i modi di salvare questo inestimabile patrimonio della città, come pure l’onorevole (sottolineo di Catania) Salvo Pogliese, che si è battuto in sede regionale e provinciale per evitare questo immane scempio. Purtroppo la follia e la grande ignoranza del nostro non amato sindaco (vincere le elezioni con il 37% è una vergogna) non hanno avuto limiti. La storia però è piena dell’orgoglio smisurato dei cretini, me ne posso fare una ragione. Certo rimango perplesso a guardare tutto il contorno… Assessori che non condividono il parere del loro sindaco ma che non prendono posizione per paura di perdere lo stipendio; altri che non lo fanno per motivazioni di schieramento; altri ancora, con seri deficit mentali, che non capiscono quello che gli succede intorno; altri infine che agiscono per interessi (a questo punto i più giustificati). Rimango perplesso a vedere consiglieri comunali, di destra e di sinistra, che non prendono ferme e precise posizioni perché non si vogliono “sciarriare”; o altri perché pensano invece che ci siano cose più importanti di cui parlare. Rimango perplesso, forse la parola giusta da dire è schifato, a vedere ben 3 onorevoli miei compaesani responsabili, per motivazioni di natura diversa, di quello che è accaduto. L’onorevole Burtone complice di questa amministrazione, e delle sue deliranti scelte; gli onorevoli Oliva e Musumeci che se ne stanno letteralmente fottendo (e nel secondo caso per me è un duro colpo al cuore, avendo stimato e lottato per quell’uomo).

La cosa che però mi fa più male, è che non è stato scippato solo il mio paese natale, ma anche il mio paese adottivo, Scordia. Paese nel quale sono cresciuto, scolasticamente e politicamente, e che ho amato sin dai primi giorni di scuola. Esso è stato offeso nell’orgoglio e nella dignità, colpendolo attraverso il disprezzo dimostrato verso quello che è forse il suo concitadino più illustre, il poeta e l’amico Salvo Basso. Una stanza del museo era infatti stata completamente dedicata a lui, alle sue opere, e ai suoi ricordi. E i ricordi si sa, sono la vita. L’ufficio del segretario comunale era evidentemente più importante. Nemmeno l’appartenenza allo stesso colore politico del poeta hanno fermato il boia, che in questo caso prende il nome di amministrazione Lo Presti.

Mi chiedo se una volta per tutte si possa capire che di fronte a scelte tanto scellerate non esiste più uno schieramento politico, e ci si deve unire nel dissenso, al di là delle ideologie e di altre cazzate del genere (chiedo scusa per la parola, ma non riesco a trovarne una di migliore). Chiedo ufficialmente ai giovani e agli adulti, ai politici e alla gente comune, di destra e di sinistra, di Militello e di Scordia, di unirsi fraternamente nella protesta contro questo atto di intolleranza verso la cultura, l’arte, e la poesia, e verso quello che è stato per tutti noi, lo ribadisco ancora una volta, un grande amico.

Giuseppe Matteo Amenta

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