mercoledì 30 maggio 2012

Giuramento assessoriale

Le deleghe che il Sindaco mi ha assegnato hanno lo scopo di porre le basi per lo sviluppo di Militello. Dal punto di vista economico, con il mandato di procurare quanti più finanziamenti possibili, ripensare alla sagra come strumento di promozione dei prodotti tipici locali (e non solo come festa cittadina), immaginare se possibile un ampliamento della zona artigianale. Dal punto di vista sociale, con la volontà di creare nuovi spazi aggregativi e luoghi di proposta/confronto per i giovani, come le Comunità Giovanili e la Consulta Giovanile. Spero di essere all'altezza del compito affidatomi.



Giuseppe Matteo Amenta

lunedì 14 maggio 2012

Ringraziamenti...

La bandiera di Giovane Italia svetterà stoicamente sulle vette del Comune di Militello. Sarò l'Assessore di tutti, amici e cittadini di qualunque colore politico. Aiutatemi a dare inizio ad una nuova era! NOBIS!

venerdì 9 marzo 2012

Tra cielo e terra (o qualcos’altro…)

Come nelle altre città siciliane, anche nel piccolo borgo di Militello, posto tra cielo e terra direbbe qualcuno, presto ci saranno le elezioni amministrative.
Cambiare tutto per non cambiare niente? Qui sarebbe già qualcosa… A Militello però, non si cambierà niente, per non cambiare niente. O almeno questa è l’intenzione…
Il mio caro paese è famoso infatti per il cielo dei Majorana (il deputato quasi presidente del consiglio per cui Mussolini avrebbe fatto un passo indietro, ma che morì di crepacuore poco dopo; e il fisico geniale scopritore del principio di indeterminazione, il quale però preferì buttarlo via assieme al pacchetto di sigarette dove lo aveva formalizzato). È famoso per il cielo del principe Branciforti (illuminato mecenate avvelenato dal padre per invidia), e dell’illustre Pietro Carrera (inventore dell’apertura siciliana degli scacchi, ma che nessuno cita mai). Tutte storie di poetici, ma purtroppo reali fallimenti… Risparmio ai lettori le novelle sui numerosi personaggi ancora in vita.
Purtroppo però sta diventando ancora più famoso per la terra (o fate voi cosa in sostituzione), delle innumerevoli opere incompiute che vi si trovano…
1) Il parco Santapau. Eseguito con fondi regionali, e consegnato all’amministrazione senza il dovuto collaudo. Quindi mai aperto e preda dei vandali e del tempo.
2) Il ricovero per gli anziani. Avviato ma non finito, a causa della scomparsa delle carte sulla conduzione dei lavori. Anch’esso preda della distruzione.
3) L’ex carcere mandamentale. Restaurato con fondi regionali al fine di farne un archivio storico, rimane chiuso perché i soldi sono finiti (ma i lavori no…).
4) Il macello comunale. Dopo i numerosi investimenti per la macellazione degli struzzi, viene chiuso per non spendere pochissimi euro di adeguamento richiesto dalla normativa.
5) Il pozzo idrico. Realizzato nella stessa area del pozzo precedentemente “esaurito” con l’intento di beccare una presunta falda sottostante, ma dopo meno di 10 anni già bisognoso dell’aiuto di un ulteriore pozzo…
6) Il palazzo comunale. Chiuso con l’intento di avviare dei lavori di restauro (mai partiti però), ed il cui inutile trasferimento preventivo degli uffici ha causato a cascata un mare di disagi per i cittadini, che elencherò qui di seguito…
7) Gli scantinati del museo civico. Destinati ad allestimenti per completare il polo museale, vengono occupati da uffici comunali.
8) Il museo civico. Finanziato con fondi regionali, viene smantellato per insediarvi altri uffici comunali.
9) La scuola media di contrada Porta della Terra. Chiusa per presunta inagibilità, smentita immediatamente però dal genio civile, ed in cui poco tempo dopo sono stati portati ancora altri uffici comunali.
10) La scuola media del Bisicchia. In cui invece ci sono forti dubbi sull’agibilità della struttura, ponendo seri rischi per la salute dei bambini che la frequentano…
L’elenco potrebbe ovviamente ancora continuare, ma per ovvi motivi di spazio mi fermo qui.
E sapete quali sono le risposte della vecchia classe politica locale? Di maggioranza e di finta opposizione, tanto per intenderci… Non ci crederete (sembrano assurde persino a me che le ho sentite), ma sono di questo tipo: «Per sistemare questi gravi problemi ci vogliono persone di grande esperienza, è finito il tempo dei “carusi”» (come se fosse mai iniziato direi); «I giovani sono troppo idealisti, ci vogliono invece persone affidabili di vecchio stampo, che danno sicurezza…» (sicurezza a chi, bisognerebbe chiedere…); «Le primarie sono una “minchiata”, perché non selezionano bene la classe dirigente. Sono meglio gli accordi» (o anche più convenienti per chi sa che perderebbe un confronto elettorale interno…).
Nel frattempo, i non carusi, i non idealisti, e i “non primari” (se mi permettete il termine, tanto è così che le chiamano), hanno sperperato negli anni i soldi in opere incompiute, sagre, carnevali, consulenze e missioni…

Giuseppe Matteo Amenta