martedì 13 luglio 2010

lunedì 3 maggio 2010

“Un fascista di merda”

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”
Dante Alighieri

“Militello è fabbricata a cesso, l’infamità si trova ad ogni passo, l’acqua che scorre nel canale stesso è avvelenata a tasso, amara a colui che si vede spesso dell’infamità è condannato al falso. Militello terra senza conforto di acqua, vento e campane a morto”
Poeta e Architetto Sciré
(autore della facciata della Chiesa del Circolo)




Giorno 14 aprile 2010 a Militello si è consumata l’ennesima sceneggiata napoletana, purtroppo. E ancora una volta, io, mi trovo in imbarazzo a dover difendere Salvatore Garufi, zio mio da parte di madre, con il quale tra l’altro sono spesso in contrasto. Ma la stupidità, ed in questo caso ahimè anche l’ignoranza, devono essere lavate con il sangue (giornalisticamente parlando).
Ecco i fatti: il professore Garufi tramite l’associazione culturale “Le Termopili”, editrice del nostro giornale “Il Vallo”, collabora con il comune di Scordia per l’organizzazione di una mostra d’arte, e in particolare del suo catalogo. Tra lodi dispensate agli artisti (di cui 3 militellesi) e analisi socio-politico-culturali, ha scritto: “A differenza di Militello, dove c’è il vuoto tra i rarissimi alfabetizzati e la plebaglia miserabile, Scordia ha una sua classe media.”. Tale provocatoria considerazione, di carattere evidentemente sociologico, vuole servire da pungolo ed esprimere in maniera del tutto ovvia un semplice concetto (semplice per una persona appunto “alfabetizzata”), e cioè: A Militello ci sono persone ignoranti, come pure istruite, e questo vale anche per Scordia (e per estensione per tutto il mondo), ma Scordia possiede in più una classe media. Quindi i due paesi sono messi sullo stesso piano, basta però mettersi d’accordo su cosa si intende per classe media. Bene, secondo anche l’idea marxista della storia e della società, la cultura è un riflesso dell’economia, che traducendo significa, diceva sempre il mio professore di filosofia Ragusa: “più soldi ci sono, più tempo c’è pi parrari de minchiati!. Vecchia, saggia, Filosofia…
Ora se da una parte “plebaglia miserabile” significa, solo per fare qualche esempio, la miserabile gente che anche quarantenne ancora vive sulle spalle della pensione dei propri parenti, e per “rarissimi alfabetizzati” si intendono gli appunto rari in percentuale abitanti laureati o professionisti che lavorano con impieghi statali o grazie alle loro conoscenze (medici, insegnanti, tecnici, ecc…), la classe media è la classe imprenditoriale che fa girare l’economia di una cittadina (imprenditori, artigiani, ecc…). Bene, in tutta sincerità, e salvo le dovute eccezioni, secondo voi esiste una classe di questo tipo a Militello? E, sempre secondo voi, ne esiste una a Scordia? Rispondendo a questa domanda scoprirete la verità.
Col solito rammarico di sempre però, siamo purtroppo costretti a rilevare anche questa volta, che la classe della “miserabile plebaglia” trova a Militello i suoi più mirabili esempi proprio in quella della politica locale, di destra e di sinistra, consiliare e amministrativa (anche se di destra a dire il vero ce n’è ben poca, data l’assenza del PDL…).
A tal proposito vi basterà guardare il video integrale del consiglio comunale in oggetto, pubblicato sul nostro sito www.ilvallo.it, per farvi un’opinione dei personaggi carnascialeschi che vi si trovano (beh, se qualcuno si preoccupava della brutta figura procurata da questa frase, figuriamoci adesso che i cittadini scordiensi, ramacchesi, menenini, caltagironesi, e così via, vedranno questo filmato…). Ma per capire quanta stupidità, confusione, cretinaggine, e soprattutto ignoranza, aleggi in questo ambiente, facciamo qualche esempio:
Giuseppe Ragusa, assessore alla Cultura: Supra a Pupa, a Bambola del corridoio… S’è fatta molta speculazione su questa cosa qui, come se io oppure il sindaco abbiamo fatto togliere in concomitanza dell’apparizione di questo catalogo, quindi come una sorta diciamo così di ritorsione nei confronti di queste frasi qui. Non è assolutamente vero. Innanzi tutto non è un’opera d’arte poiché rappresenta un pezzo di una scenografia teatrale di un teatro fatto in polisterolo”. Che coooosa? Quindi le scenografie teatrali non sono opere d’arte? Speriamo non lo senta Dario Fo! Ma continuiamo: “Secondariamente la motivazione vera per cui è stata tolta” è che al suo posto “sarà presentato il restauro della spada del principe Branciforti, che certamente ha un valore superiore rispetto a sa pupa, sia in termini affettivi per la città, sia in termini dei beni culturali. La collocazione e l’esposizione del restauro della spada esattamente sarà nel luogo dove c’era a pupa. Ora, a parte che la stanza dove si trovano i quadri di Don Francesco Branciforti e Donna Giovanna D’Austria è, e rimane, la collocazione naturale per questa spada, ma poi siamo proprio sicuri che per costruire qualcosa è necessario distruggere cio’ che già esiste? Ah già dimenticavo, questa è l’amministrazione che ha sulla coscienza la morte di un museo… E il trilaureato politico ha anche il coraggio di negarlo! Mi spieghi allora dove sono finiti i quadri di Santo Marino, e le stanze adibite a museo dell’ala sinistra dell’edificio, e i quadri del corridoio, e il perché nei sotterranei c’è l’ufficio tecnico. L’assessore Ragusa dovrebbe a nostro parere pensare seriamente alle dimissioni…
Marcello Belluomo, che confonde: “Il problema è che noi stiamo presentando una mozione su uno scritto su una mostra che è stata presentata in un altro paese, dove i cittadini di Militello vengono definiti alfabetizzati e plebaglia miserabile”, ma alfabetizzati non è mica un insulto! E poi continua, dimostrando che il suo non è un lapsus: il professore Garufi: “con ogni probabilità” se rieletto “avrebbe continuato a fare l’assessore alla Cultura di un popolo di analfabetizzati e plebaglia miserabile”. Ma chi ha parlato di analfabetizzati?
Salvatore Ferranti, che dimostra quanto l’ideologia e la lotta politica possano spesso offuscare il cervello: “La mozione è una richiesta di presa di posizione contro chi ha commissionato e chi ha patrocinato questa pubblicazione nella quale è contenuta questa dichiarazione. Perché è ovvio che nessuno vuole né denunciare, né discutere il diritto di parlare oppure di esistere, né censurare chicchessia. Questo è di tutta evidenza”. Ma rivolgersi contro i patrocinatori allora secondo lui cosa significa? Berlusconi, da tutti accusato di censura contro Santoro, non ha mica “denunciato”, discusso il diritto di “parlare” o di “esistere” di Santoro, ma si è appunto rivolto ai patrocinatori! (la RAI). E poi infine, l’assurda contraddizione con tutto il suo pensiero: “Non abbiamo capito, per esempio, il senso del conferimento a pioggia di cittadinanze onorarie, né di premi Majorana a personalità, si di rilievo, ma lontane, lontane dalla nostra comunità, tanto che oggi pochi se ne ricordano. Pietrangelo Buttafuoco, chi era costui?”, quindi sta dicendo che i militellesi, che non ricordano uno dei maggiori scrittori italiani moderni, sono degli ignoranti. Ma non era quello che voleva negare?
Sul sindaco e sulle altre personalità di maggioranza e minoranza questa volta preferisco sorvolare, si commentano da sole, basta sentire quello che dicono…
A questo punto vi chiederete il motivo di tanto rumore. Lo stesso dottor Ferranti sostiene che forse è la collera a muovere la penna dello scrittore, la collera contro la città che non ha votato la sua parte politica alle scorse elezioni amministrative. Beh, forse è vero… Come pure probabilmente è vero che il motivo per cui la sinistra si scalda tanto per questa cosa, è che il professore Garufi, insieme al gruppo legato a Il Vallo e al PDL, siano rimasti, da destra, l’unica vera opposizione al loro modo di amministrare. Ad ognuno le sue verità…
Io per esempio ne ho una mia personale, che riguarda l’odio pregiudiziale nei confronti di chi è di destra, di chi secondo loro, in modo dispregiativo, è “fascista”. Lo sento addosso sin dalla scuola elementare. Essere di sinistra in questo mondo è più facile, ci si porta appresso l’idea di ribellione, vera o presunta, e si ha pure un discreto successo con le ragazze… Il fascista invece, anche nel caso sia veramente un ribelle, in Italia non può esserlo, per definizione.
A proposito cari concittadini, la mozione alla fine è stata ritirata, fingendo un patetico tentativo di non creare “un nuovo Silvio Pellico”. Ma la verità è che i promotori non avrebbero avuto i numeri per farla passare, 2 consiglieri della maggioranza infatti avevano già minacciato di votare contro, e durante la discussione hanno abbandonato l’aula. La città in compenso, riflette giustamente Giovanni Incastone, segretario locale di Rifondazione Comunista: “ha perso almeno 600 euro per un consiglio comunale inutile. Con tutti i problemi seri che ci sono a Militello!”. E già, come dargli torto…
Vi chiederete a questo punto il motivo del titolo. Beh, una voce appartenente alla maggioranza, quando si parlava di Pietrangelo Buttafuoco, alla domanda del consigliere Ferranti su chi fosse tale personaggio ha risposto: “Un fascista di merda”.

Giuseppe Matteo Amenta